Il primo punto è una variabile indipendente, sulla quale al massimo possiamo adattare
il nostro comportamento secondo quanto indica Brooke: più breve la durata della comunicazione e maggiori probabilità
abbiamo di intercettarla se esploriamo piccoli segmenti di spettro in successione.
Sul secondo punto le soluzioni sono essenzialmente tecnologiche. Il numero di canali
esplorabile può essere aumentato:
Possiamo affrontare il terzo punto riducendo artificialmente il tempo di stand-by
tra una comunicazione e l'altra. E' sufficiente poter registrare l'audio in uscita dalla nostra radio solo
quando sia presente una comunicazione, esaminando il "raccolto" in secondo tempo. L'efficacia varia a seconda
dell'utenza monitorata, ma una riduzione di dieci volte dei tempi non è rara. Ovviamente si perde l'emozione
della diretta, ma rispetto a perdere del tutto la comunicazione è un bel passo avanti.
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Il numero di canali esplorabili per secondo può variare molto a seconda di marca e modello del
ricevitore. Tipicamente le radio di produzione USA (Uniden, RadioShack) sono più veloci delle
giapponesi (Icom, AOR). La differenza risiede in una filosofia leggermente diversa tra scanner
nel primo caso e communication receiver nel secondo.
Non stiamo parlando di assumere LSD, ma di ricorrere a strumenti quali:
Maggiori spiegazioni sono disponibili
in queste altre mie pagine per il momento solo in inglese. Si tratta, in breve, di visualizzare
a schermo ed istantaneamente quanto sia presente in ampie fette di spettro (diversi MHz).
A seconda dello strumento rimane anche una traccia nel tempo dell'utilizzo delle frequenze.
Il metodo è molto efficace e perciò utilizzato professionalmente in ambito civile e militare.
Insomma, individuare i canali attivi è così semplice che quasi quasi ci si perde gusto!
Sfortunatamente sono mezzi cari e quindi dedicati a chi prenda piuttosto sul serio l'hobby.
Ci sono diversi modi, più o meno raffinati, per farlo.
Il metodo della registrazione è più efficace per V/UHF, dove i segnali sono facilmente discriminabili con lo squelch.
In onde corte è più complicato sia perché alcune radio non ne dispongono, sia perché i segnali fluttuano.
Quando l'audio sia disponibile in formato digitale (.WAV, .MP3 ecc.) possiamo ovviare con un'analisi
grafica del segnale. Tra gli altri Audacity, ottimo software gratuito,
visualizza lo spettro del file che ascoltiamo. Ad occhio sono facilmente distinguibili i momenti di traffico
da quelli ove sia presente solo rumore di fondo.
Ci sono due svantaggi:
Alcuni programmi sono in grado di supportare più di una scheda audio, oppure di gestire in modo indipendente
i canali stereo. Ciò consente di monitorare più radio contemporaneamente.