Semplici antenne per il radioascolto V/UHF

Qualche soluzione molto economica

Premessa: questa pagina non ha alcuna pretesa di essere un trattato serio ed esaustivo sulle antenne. Lo scopo è esclusivamente quello di fornire qualche informazione pratica che eviti false aspettative e fregature. Per iniziare ad apprendere la materia in modo serio e strutturato consiglio i manuali in due volumi redatti da N.Neri o o gli analoghi riscritti con R.Briatta (link all'editore).

Lo scenario tipico di chi inizia con l'hobby del radioascolto in V/UHF vede l'acquisto di uno scanner palmare economico (es. Icom R5, Yaesu VR120, Uniden UBC72...) cui presto segue il desiderio di migliorare la ricezione. Il primo pensiero è naturalmente rivolto all'antenna e in quest'altra pagina ho già speso qualche parola sulle soluzioni "portatili".
Per l'ascolto in casa ci sono altre soluzioni praticabili, anche facendo lo slalom tra una serie di vincoli quali  l'economicità, la mancanza di accesso al tetto e la copertura di più frequenze possibili.
Ci sono alcuni concetti che devono essere chiari e che sono più importanti dei banali progettini riportati più sotto:
In tutti i casi è previsto che l'antenna venga collegata al ricevitore con uno spezzone di cavo coassiale. La mia raccomandazione è quella di impiegare del cavo di buona qualità del tipo impiegato per l'installazione delle parabole per la televisione satellitare: è economico, facilmente reperibile ed ha buone prestazioni ("perde poco") sulle frequenze che ci interessano. La differenza tra la sua impedenza caratteristica (75ohm) e quella del ricevitore (50ohm) non è tale da essere notata nel contesto in cui ci muoviamo. 
Il cavo deve essere terminato con i connettori idonei alla vostra radio. Anziché intestare direttamente il cavo con gli spinotti BNC/SMA del caso, valutate la possibilità di usare gli appositi "F" e procurarvi degli adattatori da questi al vostro apparecchio: sicuramente è più veloce per le sperimentazioni e vi risparmierà qualche imprecazione.
Il cavo coassiale deve essere tenuto il più corto possibile compatibilmente con le vostre esigenze perché tende a "perdere" del segnale in proporzione alla lunghezza. Quindi evitate di lasciarne metri e metri arrotolati sul pavimento, sempre facendo attenzione a non tagliarlo troppo corto, perché le giunture sono anche peggio.

Il dipolo a mezz'onda.
schema dipolo Semplice ed efficace, quest'antenna è uno dei "fondamentali" della radio. Strettamente parlando si tratta di due fili dalla dimensione calcolati per risuonare su una certa frequenza, esattamente nello stesso modo in cui le diverse corde della chitarra emettono suoni caratteristici.
Quindi è un'antenna monobanda, adatta per ascoltare sulla frequenza per cui è calcolata o pochissimi MHz sopra e sotto.

I due bracci "La" e "Lb" sono realizzati con un conduttore di rame o altro metallo. Il filo elettrico va benissimo per una versione floscia ed avvolgibile. Altrimenti del tondino d'ottone o ferro possono servire per una versione rigida. La scelta del materiale dipende da come contiamo di installare l'antenna. Massimo del risparmio: qualche esemplare l'ho costruito riciclando il filo metallico degli attaccapanni su cui le tintorie riconsegnano gli abiti, ma attenzione che alcuni hanno un sottile strato di vernice trasparente che li protegge e che va raschiato via per ottenere un buon contatto elettrico.
I segnali locali in V/UHF, con l'eccezione delle trasmissioni tv, sono di solito polarizzati verticalmente, cioé trasmessi con l'antenna messa in verticale. Il motivo è di natura pratica perché montare un'antenna in orizzontale su autoveicoli o ricetrasmittenti portatili  crea qualche difficoltà. L'impiego di un'antenna con la polarizzazione sbagliata (es. ricevere in orizzontale una trasmissione fatta in verticale) causa una forte
attenuazione del segnale ricevuto.

Entrambe le versioni si prestano ad essere appese facendole penzolare dalla punta di La. Tra i metodi più comuni c'è quello di una piccola ventosa o dello scotch sul vetro della finestra. La versione rigida, se abbastanza solida, potrebbe anche essere piantata nel vaso di una pianta.
Idem con quella avvolgibile se fissata ad un supporto rigido come una bacchetta di legno o materiale plastico.
E' bene rinforzare la giuntura tra cavo coassiale e morsetto con del nastro isolante o della colla (a caldo o silicone), per evitare che lo stress meccanico lo spezzi. Nel caso di installazione all'aperto tutta la zona del mammuth deve essere impermeabilizzata.

Le dimensioni in metri di La e Lb, uguali tra di loro, si calcolano come:
(300'000 / <frequenza in kHz>) / 4 * 0,95
La parte di formula dentro alle parentesi calcola la lunghezza d'onda, che viene successivamente ripartita in quarti e ridotta per via di alcuni fattori che entrano in gioco quando le onde elettromagnetiche si propaghino in materiali conduttori anziché nel vuoto.
La divisione in quarti non è casuale ma dettata da concetti di fisica che si possono approfondire qui.

Un paio di esempi:
banda amatoriale dei "due metri": (300'000 / 145'000) = 2,07m / 4 * 0,95 = 0,49m o 49cm
banda amatoriale dei "settanta centimetri": (300'000 / 435'000) = 0,69m / 4 * 0,95 = 0,16m o 16cm

Il dipolo a mezz'onda potrà darvi buone soddisfazioni nell'ascolto e servire come metro di paragone per le altre antenne che proverete.
Salvo i problemi di intermodulazione che affliggono gli scannerini (cfr. qui e qui), sulla frequenza di risonanza dovrebbe garantirvi ascolto migliore rispetto al gommino di serie.

Il limite maggiore di questa antenna è quello di essere apparentemente monobanda, ma un'interessante caratteristica ci viene in soccorso. Le proprietà di distribuzione delle correnti che rendono il quarto d'onda fondamentale nella progettazione delle antenne, si ripropongono per costruzioni che impieghino un numero dispari di quarti d'onda (1, 3, 5...).
Se applichiamo questo concetto alle dimensioni viste sopra per i 70cm:  16 x 3 = 48cm.
Ma 48cm sono molto vicini ai 49 visti per la banda dei 2.
Quindi un'antenna a 3/4 d'onda risuonerà non solo sui 70cm ma anche, grossomodo, sui 2m.
Questo non è casuale e le bande amatoriali hanno avuto allocazioni su frequenze che sono multiple una dell'altra proprio per sfruttare queste caratteristiche. La tabella di fianco riporta i calcoli relativi ad alcune configurazioni: per esempio un'antenna a un quarto d'onda per i 150MHz risuonerà in 3/4 d'onda sui 450MHz.

Le prestazioni di un'antenna a 3/4 d'onda (in realtà 1,5 lunghezze d'onda se consideriamo i due bracci) dovrebbero risultarvi superiori a quelle del semplice 1/4 d'onda. Il lobo d'irradiazione (le direzioni in cui l'antenna distribuisce e cattura le onde elettromagnetiche) cambia un po' forma, ma qui stiamo lavorando abbastanza alla buona perché sia irrilevante.
configurazione
freq MHz l 3/4 (m) l 1/4 (m) freq MHz
0,59 120.000
0,55 130.000
400.000 0,53
410.000 0,52
420.000 0,51 0,51 140.000
430.000 0,50
440.000 0,49
450.000 0,48 0,48 150.000
460.000 0,46
470.000 0,45 0,45 160.000
480.000 0,45
0,42 170.000
0,40 180.000
fascio di dipoli Il fascio di dipoli
Un altro modo per estendere la copertura in frequenza dell'antenna è quello di aggiungere altri elementi risonanti.
Questa soluzione è impiegata da alcune antenne commerciali come la Scantenna o la Scanmaster Airmasterche in Italia non ho mai visto importate.

Le lunghezze Lc, Ld ... si calcolano nello stesso modo visto per il dipolo semplice ed i segnali verranno automaticamente "catturati" da quello più adatto. La disposizione a raggiera è necessaria a minimizzare le interazioni tra un elemento e l'altro. Ricordando quanto abbiamo detto in precedenza circa la polarizzazione dell'antenna, l'inserimento di un grande numero di elementi incontra un limite fisico, perché alcuni finirebbero per modificare troppo l'orientamento rispetto a quello desiderato.
Nel caso di una costruzione con elementi rigidi lo sviluppo può facilmente avvenire sui tre piani, dando origine a due forme a cono. Se optiamo per la versione flessibile da usare sulla finestra necessariamente si rimane legati alla bidimensionalità.

La copertura in frequenza di questa antenna non è continua, ma rimane legata ai singoli elementi risonanti, così come una linea tratteggiata non è la stessa cosa di una continua. Con un numero di elementi molto elevato il risultato potrebbe avvicinarsi, ma le difficoltà costruittive aumentano molto.
La risonanza in "segmenti" di contro può essere un vantaggio in determinate situazioni: l'assenza di dipoli per le bande sgradite della radiodiffusione commerciale 88-108 e dei canali tv si traduce in un'attenuazione di quei segnali.
Troppi fili?
Una domanda che sicuramente sarà passata per la testa a molti leggendo la sezione sul dipolo a mezz'onda è qualcosa tipo: "Come mai sui portatili o sulle automobili c'è solo uno stilo e non due?". In effetti la metà dell'antenna apparentemente mancante è costituita dal corpo della radio o dalla mano dell'operatore in un caso, dalla carrozzeria del veicolo nell'altro. Ciò significa magari possiamo ometterli, ma solo ad alcune condizioni.

Se disponiamo di una "terra", costituita per esempio dalla ringhiera di un balcone, possiamo provare a collegarla al posto del/dei fili che avremmo dovuto collegare alla calza del cavo.
Oppure, nel caso di costruzione rigida, potremmo far scorrere il coassiale all'interno di un paletto di metallo, collegando la calza al tubo nel punto in cui sbuca.

Anche la calza del cavo coassiale può in qualche modo sostituire il filo che avremmo dovuto collegarle, a patto che la lasciamo correre in direzione opposta al polo rimasto per una lunghezza equivalente..
Una variante sul tema che ho usato per qualche tempo quando non avevo proprio nessuna possibilità di mettere un'antenna esterna è quella rappresentata nella figura di fianco.
Su una scatola di metallo ho montato alcuni connettori SO239, conosciuto anche come il "PL femmina da pannello", collegati tra di loro con spezzoni di cavo coassiale.
Nel foro centrale del SO239 si incastra perfettamente un connettore di quelli chiamati a "banana" e spesso usati per l'alimentazione a 12v di ricetrasmittenti CB o amatoriali. Questa soluzione consente di predisporre una serie di radiatori facilmente sostituibili a seconda delle bande che vogliamo esplorare.

La soluzione non è molto diversa da quella delle cosiddette "desktop discone" (discone da scrivania), il cui aspetto è quello di una discone con diverse aste montate sopra il disco. In effetti fungono davvero come discone solo sulle UHF più alte, mentre sulle VHF risultano piuttosto configurate come delle ground plane, dove è il radiatore verticale a dare la risonanza.

In questo caso il costo di realizzazione cresce un po' per via dei SO239, ma penso si possa rimanere attorno ai €10. Come base posso testimoniare che funziona benissimo la scatola dei biscotti danesi al burro del Lidl, ma poi non lamentatevi con me per l'apporto calorico.

L'esemplare costruito da TheGentooist: considerata l'abbondanza di spazio, all'interno della base è stato inserito anche uno stub coassiale. L'ascolto è nettamente migliorato su tutte le frequenze per cui sono stati previsti  gli elementi verticali.

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Pubblicato: Feb09 Home